Cesare Balbo

Biografia

Cesare Balbo
Cesare Balbo

Torinese di nascita (1789) e figlio della borghesia benestante, il giovane Cesare Balbo ha le stesse sorti di molti rampolli vissuti a cavallo tra ‘700 e ‘800: fin dalla tenera infanzia, infatti, è obbligato a seguire il padre (sindaco della città di Torino) attraverso i suoi pellegrinaggi per l’Europa.

È così che entra in contatto con gli ambienti più cosmopoliti e illuminati, subendo gli influssi letterari di Vittorio Alfieri. Se in un primo momento Cesare Balbo si avvicina alla monarchia napoleonica, progressivamente se ne allontana aderendo sempre più ai principi libertari. Nel 1804 fonda, con altri giovani con cui condivide il pensiero, l’Accademia dei Concordi.

In Italia si avvicina alla monarchia dei Savoia sperando che l’Italia possa assumere le fattezze di una confederazione guidata dal Re: la delusione derivata dall’ambiente regale e, parallelamente, l’insoddisfazione per la fazione opposta, lo portano ad un periodo (dal 1821 al 1844) di esilio totale.

Gli scritti prodotti in quegli anni, gli consentono però un successivo riavvicinamento con Carlo Alberto, tanto che questi decide di affidargli l’incarico di guidare il primo gabinetto costituzionale nel 1848. Una delle sue caratteristiche principali è la volontà di indipendenza dallo straniero, tanto che identifica nella dominazione austriaca il maggior ostacolo all’attuazione di una confederazione tra gli stati italiani.

Le sue posizioni di apertura nei confronti della Chiesa e del Clero, lo ostacolano successivamente nei rapporti con il cugino Massimo D’Azeglio e Cavour, tanto che nel 1852 si ritira dalla vita politica per dedicarsi alla letteratura, cui però può dedicarsi solo un anno prima della morte (1853).

I suoi scritti hanno per lo più matrice storica e politica, oltre che filosofica. Tra questi si possono elencare:

  • Memorie sulla rivoluzione (1821)
  • Storia d’Italia sotto i barbari, cioè dal 476 al 774 (1830),
  • Pensieri ed esempi di morale e di politica (scritti nel 1832-1833 e pubblicati postumi nel 1854)
  • Vita di Dante (1839)
  • Meditazioni storiche (1842-1845)
  • Sommario della storia d’Italia (1846)
  • Della monarchia rappresentativa in Italia (pubblicata postuma nel 1857).

Le opere in piemontese di Cesare Balbo sono:

  • un sonetto scritto in Spagna tra il 1816 e il 1819
  • l’ode La vus d’Italia
  • qualche verso indirizzato al Conte Sauli d’Igliano (1845).

Opere

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