Biografia

Alfieri VittorioPersonaggio storico del ‘700, Vittorio Alfieri nasce ad Asti nel 1749 da famiglia nobile. Giunto a Torino da giovanissimo, frequenta l’accademia militare e successivamente si laurea in Giurisprudenza.

Ereditata la fortuna del padre e dello zio, entrambi precocemente scomparsi, si dedica a dissolutezze e viaggi, venendo a contatto con gli ambienti più illuministi d’Europa. Eccessivamente contaminato dalla cultura francese, che ammira e disprezza contemporaneamente, si ritira a Firenze per dedicarsi allo studio delle lettere antiche, latine e greche, e per coltivare la sua ultima passione: la tragedia.

Dopo il matrimonio, avvenuto sempre in Toscana con la Contessa di Albany, decide di rinunciare ai possedimenti di terra nello Stato Sabaudo, ricevendone in cambio un vitalizio annuale. Con l’ultimo denaro di cui è in possesso decide di partire nuovamente alla volta dell’Europa. Deluso però dai moti della rivoluzione francese e, successivamente, delle occupazioni napoleoniche, decide di tornare a Firenze, dove morirà, assistito dalla moglie, nel 1803.

La prima opera tragica di Vittorio Alfieri, Antonio e Cleopatra, risale al 1775. Dello stesso anno è la farsa autocritica I poeti. Nel 1777 compone il trattato Della tirannide, mentre l’anno successivo inizia quello Del principe e delle lettere. Fra il 1775 e 1786 compone 19 Tragedie, fra cui Saul e Mirra, che sono le più importanti. Rientrato dalla seconda peregrinazione per l’Europa, inizia la stesura autobiografica della Vita, parallelamente alla sua più ampia produzione lirica, le Rime.

Oltre a queste, Vittorio Alfieri pubblica 17 Satire (in cui condanna contemporaneamente vari ceti sociali, tra cui il clero, la nobiltà e anche il popolo, e differenti atteggiamenti sociali, dal clericalismo all’anticlericalismo) e 6 commedie in cui critica il dispotismo illuminato (il riformismo dall’alto).

Gli unici due componimenti poetici in lingua piemontese risalgono all’anno 1783.